In questi giorni abbiamo, e avremo, occasione di sentir parlare di questa data, così significativa, da ogni punto di vista: c’è chi parla di sciopero, chi di parità -nell’ambito del lavoro ma anche della famiglia-, chi di femminismo; purtroppo c’è anche chi la ignora … Noi, invece, vogliamo offrirvi un punto di vista diverso, lo sguardo innocente di un bambino che, dovendo scrivere un tema per la scuola, racconta quello che vede.
Si tratta proprio di questo, di uno dei tanti temi che il maestro Marcello D’Orta ha dovuto leggere e che ha deciso di raccogliere in un volumetto delizioso, dal titolo “Io speriamo che me la cavo”, edizioni Arnoldo Mondadori.
Come potrà osservare già dal titolo del libro chi ha almeno una conoscenza media dell’italiano, il maestro non ha voluto correggere in modo eccessivo gli scritti dei suoi alunni, quindi, nel testo che vi presentiamo troverete errori grammaticali, ortografici, sintattici, parole in dialetto napoletano…, ma non spaventatevi potrete capirlo sicuramente.
Inoltre, da questo libro è stato tratto un film interpretato da uno stupendo Paolo Villaggio -attore famosissimo in Italia per il personaggio Fantozzi- insieme a un gruppo di bambini: potrà risultarvi un pochino difficile la comprensione proprio per la presenza del dialetto, ma non scoraggiatevi capirete molto di più di quanto non pensiate!!! Lo consiglio soprattutto agli alunni di livello avanzato o C1.
A chi non ha ancora raggiunto questi livelli, se non ha voglia di cimentarsi con un compito che può risultare difficoltoso, consiglio di vedere almeno la scena legata al tema in questione, così potrà scoprire come si festeggia questo giorno in Italia!
Questi sono i links utili:
https://www.youtube.com/watch?v=BxNjUc2vc7E
https://www.dailymotion.com/video/x5seltw
Prima di tutto, però, mi raccomando, leggetevi questo brevissimo brano, sono sicura che vi piacerà! Ricordatevi: è un bambino che scrive, non giudicatelo!
L’8 Marzo è la festa della donna. Parla della condizione femminile
Io penzo (e credo) che la donna deve essere uguale a l’uomo, perché non è giusto che non è uguale. L’8 Marzo la donna deve essere uguale, all’uomo!
In quel giorno tutti gli uomini portano le mimose alle donne, e anche agli altri uomini, però io conozco un uomo che l’8 Marzo a una donna gli diede un calcio. Melo ha raccontato mio patre.
Mio patre porta i tram adesso, ma una volta faceva il pompiere. Allora accadde che una donna dell’8 Marzo si voleva buttare giù dal tetto, e chiamarono i pompieri. Mio patre era quello che saliva sulle case per non fare gettare la gente dai palazzi. Lui salì, e quando si trovò faccia a faccia con la pazza gli disse: «Ma tu perché ti vuoi buttare per farci pasarse un guaio a noi?».
Allora quella un poco ci penzò ancora se si voleva buttare o ritornare nel salotto, e penzò di buttarsi. Ma anche mio patre si buttò su di lei e la prese.
Quando scesero giù, un amico di mio patre, che era pompiere (ma giù) diede un calcio alla pazza per la paura che s’era preso.
Io se ero quel signore il calcio non glielo davo quel giorno ch’era l’8 Marzo, un altro giorno sì.
http://www.sidna.it/wp-content/uploads/2016/02/Marcello-DOrta-Io-speriamo-che-me-la-cavo.pdf