IIIº “Caffè letterario”in italiano

Anche quest’anno, il Dipartimento di italiano organizza un Caffè letterario con gli alunni di tutti i livelli. È un’occasione per invitare i nostri studenti non solo a leggere libri -che possono trovare nella biblioteca della scuola-, ma anche a parlarne in modo disteso, davanti a una tazza di caffè accompagnata da qualche pasta, senza avere la sensazione di dover affrontare un esame. Questo, a nostro avviso, fa sì che gli alunni vedano la lettura non come un’attività obbligatoria (anche se in fondo lo è!), ma come un passatempo piacevole che culmina in una lezione diversa dal solito!

Se vi arriva il profumo del caffè dalla biblioteca non stupitevi! Oggi, giovedì 22 marzo, alle 17.00 l’incontro è con I Malavoglia di Giovanni Verga, un classico che non è alla portata di tutti i livelli, ma che gli studenti di C1 hanno affrontato con coraggio e interesse. Più tardi, alle 19.00, il gruppo del 2º anno di livello intermedio parlerà di un libro di Natalia Ginzburg, La strada che va in città. Si tratta di un romanzo breve che può essere letto da praticamente tutti gli studenti di italiano, eccettuando ovviamente quelli del livello basico.

Ad aprile l’incontro sarà con altri gruppi e altri testi. Ci vediamo in biblioteca!

  9788806205409                 i malavoglia

 

 

 

 

 

 

 

 

I nostri alunni di C1 al lavoro e alcuni dei loro commenti sul libro letto, I Malavoglia:

C!.2«Un bell’esempio di Verismo che racconta la sfortuna di una famiglia che non sa come cambiare il suo modo di vita ed adattarsi alla società moderna. Da consigliare agli studenti più bravi!»                                                                                                                 M.J.

«La storia di una famiglia contro la Storia, contro il fato, contro il progresso. Forse i personaggi sono troppo prevedibili e sottraggono interesse e mistero al romanzo.»      P.

«Un libro difficile da leggere, con tanti personaggi, ma che alla fine mi è parso interessante.  Mi è piaciuto soprattutto il finale e, da un punto di vista linguistico, mi sono piaciuti  i tanti modi di dire e proverbi presenti nel testo.»                                          I.

C1.1

«Un romanzo, non facile da leggere, che ti porta a un mondo di campagna, di mare, di relazioni sociali sociali difficili.

Come la vita …               M.

«Un libro interessante ma che devo rileggere per poter capire meglio alcune cose. La difficoltà non è il problema maggiore, è veramente una sfida affascinante.»                    N.

Il gruppo del 2º anno di Intermedio discutendo animatamente sul libro La strada che va in città e i loro commenti:

NI
«Il libro serve per conoscere la situazione delle donne, soprattutto nei paesini, nell’Italia degli anni Quaranta. Non mi è piaciuta, però, la personalità di Delia, la protagonista, per la sua sciocchezza.»                                               A.

«Il libro mi è piaciuto, ma la protagonista no! Il titolo descrive perfettamente la storia: la strada che va in città significa la libertà, il futuro.»                           L.

NI.1

«È un libro che parla della società italiana negli anni Quaranta, soprattutto del ruolo delle donne. Mi sembra scritto molto bene, ma l’argomento è un po’ noioso.»              B.

«Secondo me, è un libro un po’ pesante, ma facile da leggere e ci racconta come era la situazione delle donne nel secondo dopoguerra.»                                                            L.

«È un libro un molto facile da leggere, perché lo stile è chiaro e diretto. La storia non è molto interessante, ma mostra la situazione delle donne negli anni Quaranta.»       V.

«A me è piaciuto com’è scritto il libro, ma l’argomento è un po’ noioso. Tutti i personaggi sono interessanti.»                                                                                                                    G.

«Questo libro mi è risultato utile per capire meglio l’uso del passato remoto. In un certo modo, ho capitoanche la situazione sociale della donna negli anni Quaranta.»         M.

NI2 «È un libro che si legge bene. Mostra com’era la vita negli anni Quaranta in un paesino italiano. La protagonista è una ragazza che vuole lasciare il  paese per andare in città, dove pensa di poter trovare la libertà che adesso non ha.»                                             A.

 

Grazie a tutti voi! Spero che continuiate a frequentare la biblioteca!

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